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Formazione 4.0: potenziato il credito d’imposta per le imprese

Per garantire un sistema efficace di attività formative 4.0 e sviluppare nuove competenze digitali tra i lavoratori è riconosciuto alle imprese un credito d’imposta potenziato fino al 70% per le piccole e al 50% per le medie, nel caso in cui questi servizi siano eseguiti da soggetti certificati dal Ministero dello Sviluppo economico. (MISE – Comunicato 08 Luglio 2022)

È quanto stabilisce il decreto attuativo del Mise che rende operativo il nuovo regime fiscale agevolativo sulla formazione 4.0 – previsto nel Decreto legge “Aiuti” – al fine di rafforzare i percorsi formativi in modo che siano coerenti alla trasformazione tecnologica dei processi produttivi e legati ai fabbisogni delle imprese nell’ambito del piano transizione 4.0.
Sostenere gli investimenti delle imprese in formazione e crescita delle competenze digitali dei lavoratori è uno dei pilastri, insieme a innovazione e ricerca, della strategia messa in campo dal Governo per modernizzare l’industria manifatturiera.
L’obiettivo è creare le condizioni per promuovere un modello di fare impresa in cui il fattore umano sia tutelato e valorizzato, anche attraverso un efficace sistema di certificazione delle attività formative. E’ infatti importante per il futuro del Paese fornire una risposta adeguata alla domanda di maggiori competenze professionali che dovranno accompagnare la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
In particolare, le nuove aliquote del credito d’imposta per la formazione 4.0 vengono incrementate:
– dal 50% al 70% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 300.000 euro per le piccole imprese;
– dal 40% al 50 % delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250.000 euro per le medie imprese.
Per le grandi imprese il credito rimane al 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro.
Le attività formative riguarderanno i settori delle vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione, e dovranno essere svolte da soggetti qualificati esterni all’impresa, tra cui rientreranno anche i centri di competenza ad alta specializzazione e gli EDIH (European Digital Innovation Hubs).
A garanzia dell’effettivo svolgimento delle attività formative e del loro livello qualitativo sono inoltre introdotti specifici parametri che vincoleranno l’erogazione del contributo agevolativo alla certificazione dei risultati conseguiti dai lavoratori, sia in termini di acquisizione che di consolidamento di competenze professionali 4.0.
Il decreto è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione ed entrerà in vigore dopo pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Cassa Edile di Cosenza: nuova contribuzione

Adempimenti nei confronti della Cassa Edile Cosentina: tabella contributiva in vigore dall’1/7/2022

Si riporta di seguito la tabella con i contributi da versare alla Cassa Edile della provincia di Cosenza, in vigore dal 1° luglio 2022.

CONTRIBUTI

QUOTA CONTRIBUTIVA IMPRESA (%)

QUOTA CONTRIBUTIVA LAVORATORE (%)

TOTALE(%)

A) Contributi Cassa Edile 1,875 0,375 2,25
B) Contributo A.P.E. 2,53 2,53
C) Contributo ESEC 0,40 0,40
D) Contributo CPT 0,10 0,10
E) Fondo Sicurezza 0,05 0,05
F) Quote adesione contrattuale (Prov.+ Naz.) 1,272 1,272 2,544
G) Fondo Prepensionamento 0,20 0,20
H) Fondo Incentivo Occupazione 0,10 0,10
Totale Contributi 6,527 1,647 8,174
I) Contributo Territoriale dovuto esclusivamente dalle ditte iscritte all’ANCE territoriale. 0,936 0,936
L) Fondo Sanitario Nazionale 0,26 (impiegati) 0,26
0,60 (operai) 0,60

Una Tantum a luglio per il CCNL Autoferrotranvieri

13 LEG 2022 Erogata, nel mese di luglio, la prima tranches di una tantum per i dipendenti del CCNL Autoferrotranvieri

Lo scorso maggio, le parti firmatarie hanno sottoscritto un accordo che ha previsto, ad integrale copertura del periodo 1° gennaio 2021 – 30 giugno 2022, una somma una tantum di € 500,00 lordi al parametro 175 da riparametrare secondo la scala parametrale vigente (100-250).

Dette somme vengono riconosciute in due tranche, la prima con la retribuzione del mese di luglio 2022 pari a € 250 euro e la seconda con la retribuzione del mese di novembre 2022 pari € 250, quest’ultima verrà erogata a condizione che sia assicurata dai Governo la copertura dei mancati ricavi relativi al periodo 1° gennaio 2021 – 31 marzo 2022.

La somma una tantum:

– è rapportata ai mesi di effettiva prestazione (computando come mese intero la frazione superiore ai 15 giorni) svolta nel periodo 1° gennaio 2021 – 30 giugno 2022;

– è riproporzionata nei casi di lavoro part-time, sulla base dell’orario convenuto nel contratto individuale;

– è erogata anche al personale a tempo determinato in forza alla data di sottoscrizione del presente accordo. Per questi lavoratori, l’una tantum verrà rapportata ai mesi di effettiva prestazione (computando come mese intero la frazione superiore ai 15 giorni) svolta all’interno del periodo 1° gennaio 2021 – 30 giugno 2022 nell’ambito del contratto a termine ivi comprese eventuali proroghe;

– non ha alcun effetto o incidenza su tutti gli istituti contrattuali e di legge e non rientra nella base di computo dei T.F.R. e della contribuzione al Fondo Priamo.

 

P

A

R

VALORE

COMPLESSIVO

UNA TANTUM

UNA TANTUM

1° TRANCHES

con la retribuzione

LUG-22

UNA TANTUM

2° TRANCHES

con la retribuzione

nov-22

VALORE

COMPLESSIVO

UNA TANTUM  SOGGETTO A

TASSAZIONE SEPARATA

A B C D= (A : 18 x 12)
250 714,28 357,14 357,14 476,19
230 657,14 328,57 328,57 438,09
210 600,00 300,00 300,00 400,00
207 591,42 295,71 295,71 394,28
205 585,72 292,86 292,86 390,48
202 577,14 288,57 288,57 384,76
193 551,42 275,71 275,71 367,61
190 542,86 271,43 271,43 361,91
188 537,14 268,57 268,57 358,09
183 522,86 261,43 261,43 348,57
180 514,28 257,14 257,14 342,85
178 508,58 254,29 254,29 339,05
175 500,00 250,00 250,00 333,33
170 485,72 242,86 242,86 323,81
165 471,42 235,71 235,71 314,28
160 457,14 228,57 228,57 304,76
158 451,42 225,71 225,71 300,95
155 442,86 221,43 221,43 295,24
154 440,00 220,00 220,00 293,33
153 437,14 218,57 218,57 291,43
151 431,42 215,71 215,71 287,61
145 414,28 207,14 207,14 276,19
143 408,58 204,29 204,29 272,39
140 400,00 200,00 200,00 266,67
139 397,14 198,57 198,57 264,76
138 394,28 197,14 197,14 262,85
135 385,72 192,86 192,86 257,15
130 371,42 185,71 185,71 247,61
129 368,58 184,29 184,29 245,72
123 351,42 175,71 175,71 234,28
121 345,72 172,86 172,86 230,48
116 331,42 165,71 165,71 220,95
110 314,28 157,14 157,14 209,52
100 285,72 142,86 142,86 190,48

Contribuzione volontaria giornalisti, pubblicisti e praticanti

Con la Circolare 11 luglio 2022, n. 80, l’INPS ha fornito istruzioni in materia di prosecuzione volontaria dell’assicurazione ai fini pensionistici da parte dei giornalisti, pubblicisti e praticanti titolari di rapporto di lavoro subordinato, che dal 1° luglio 2022 passano dalla gestione INPGI a quella dell’Inps.

A decorrere dal 1° luglio 2022 sono iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti (FLPD) i giornalisti professionisti, i pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica, nonché, con evidenza contabile separata, i titolari di posizioni assicurative e titolari di trattamenti pensionistici diretti e ai superstiti già iscritti presso la medesima forma.
L’Inps illustra il quadro normativo di riferimento che regola l’istituto della prosecuzione volontaria fino al 30 giugno 2022 in base alla regolamentazione INPGI per gli assicurati in oggetto e la disciplina vigente a cui saranno soggetti i giornalisti, i pubblicisti e i praticanti da iscrivere all’assicurazione generale obbligatoria (FPLD gestione ordinaria) ovvero all’evidenza contabile separata del FPLD dal 1° luglio 2022.

CONTRIBUZIONE VOLONTARIA INPGI

In base alla regolamentazione INPGI, i giornalisti professionisti, i pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato iscritti all’Inpgi, in caso di cessazione del rapporto di lavoro giornalistico, possono proseguire volontariamente il versamento dei contributi di legge finché conservano l’iscrizione all’Albo dei giornalisti tenuto dall’Ordine, purché possano far valere almeno 52 contributi settimanali obbligatori nel quinquennio precedente la data della domanda ovvero almeno 260 contributi settimanali obbligatori qualunque fosse l’epoca del versamento, versando i contributi ridotti del 15 per cento, anche per la quota a carico del datore di lavoro.
Il contributo è calcolato, a scelta dell’interessato, sulla base della retribuzione media annua pensionabile oppure della retribuzione minima contrattuale del redattore ordinario dell’anno precedente la presentazione della domanda oppure di una retribuzione compresa tra il valore medio delle due citate retribuzioni, ed è soggetto a rivalutazione annuale sulla base della variazione del numero indice risultante dal rapporto fra i minimi contrattuali del redattore ordinario nei due anni immediatamente precedenti. La contribuzione volontaria viene rideterminata a scelta dell’iscritto all’inizio di ogni anno solare.
L’iscritto ammesso alla prosecuzione volontaria della assicurazione, ove interrompa il versamento mensile dei contributi, ha facoltà di riprenderlo entro il termine massimo di tre mesi dalla data di versamento dell’ultimo contributo. Il versamento della contribuzione volontaria ha cadenza mensile.
Non possono avvalersi della prosecuzione volontaria gli iscritti che siano contemporaneamente soggetti, in conseguenza di un rapporto di lavoro a carattere subordinato, all’iscrizione ad altre forme di previdenza obbligatoria. È compatibile con la prosecuzione volontaria, invece, l’iscrizione alle gestioni relative a rapporti di lavoro autonomo o parasubordinato.
Non sono ammessi versamenti di contributi volontari per periodi successivi alla data di conseguimento del diritto alla pensione.

CONTRIBUZIONE VOLONTARIA INPS

Condizioni necessarie per l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria del versamento dei contributi sono la sospensione o la cessazione del rapporto di lavoro (con conseguente assenza di contribuzione obbligatoria in tutti gli ordinamenti pensionistici individuati dalla norma) e la contestuale titolarità di uno dei requisiti minimi di contribuzione.
I giornalisti professionisti, i pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato possono essere autorizzati, a domanda, a proseguire il rapporto assicurativo in forma volontaria a condizione che:
– non stiano prestando una nuova attività lavorativa da cui consegua l’obbligo di iscrizione ad altra gestione previdenziale (forme di previdenza sostitutive, esonerative o esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria, gestioni speciali dei lavoratori autonomi ART, COM e CD-CM, Gestione separata, Casse di previdenza per i liberi professionisti);
– non siano titolari di una pensione diretta anche se liquidata a carico di altra gestione previdenziale.
La domanda deve essere presentata avvalendosi esclusivamente dei seguenti canali:
– sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID almeno di Livello 2, CIE 3.0 o CNS ai servizi telematici;
– contact center, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803 164 oppure il numero 06 164164 da telefono cellulare, a pagamento, secondo il piano tariffario del proprio gestore telefonico;
– patronati e altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Istituto.
La domanda di prosecuzione volontaria non è soggetta a termini di decadenza, fermo restando che la data della richiesta determina la decorrenza dell’autorizzazione ai relativi versamenti.
La domanda di pensione respinta per carenza del requisito contributivo viene considerata come richiesta di prosecuzione volontaria. In tali ipotesi l’autorizzazione viene rilasciata d’ufficio, previa verifica di tutte le condizioni soggettive e oggettive previste per la relativa concessione.
L’autorizzazione alla prosecuzione volontaria mantiene efficacia fino al momento del pensionamento.

I requisiti contributivi necessari per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria sono:
– almeno 3 anni di contribuzione effettiva, anche non continuativa, nel quinquennio precedente;
– almeno 5 anni di contribuzione effettiva, a prescindere dalla sua collocazione temporale.

L’autorizzazione ai versamenti volontari disciplinati dagli articoli 7 e 8 del D.lgs n. 564/1996 può essere, invece, concessa sulla base del requisito di un anno di contribuzione nel quinquennio precedente la domanda.
Concorre a perfezionare il requisito di contribuzione effettiva altresì:
– la contribuzione confluita nella gestione assicurativa mediante riscatto, computo, trasferimento e ricongiunzione;
– la contribuzione figurativa accreditata nei periodi di aspettativa non retribuita in favore di lavoratori chiamati a svolgere funzioni pubbliche elettive o a ricoprire cariche sindacali;
– la contribuzione figurativa accreditata per integrazione salariale.

Devono essere, invece, esclusi dalla verifica dei requisiti contributivi:
– i periodi di contribuzione figurativa per malattia, interruzione obbligatoria e facoltativa del lavoro per maternità, servizio militare, disoccupazione, etc., nonché ogni altro periodo di contribuzione figurativa prevista da specifiche disposizioni di legge;
– le maggiorazioni dell’anzianità contributiva (ad esempio, aumenti di valutazione di 1/10, esposizione all’amianto, etc.).

L’autorizzazione ai versamenti volontari decorre dal primo sabato successivo alla data della relativa domanda e comporta il versamento di contributi settimanali, ciascuno dei quali copre il periodo compreso fra domenica e sabato (con il versamento volontario dalla decorrenza sopra indicata, viene coperta l’intera settimana nella quale è stata presentata la domanda). Nel caso in cui la domanda venga presentata di sabato, l’autorizzazione avrà decorrenza dal sabato successivo.
Nell’ipotesi in cui, dopo l’ultimo giorno di servizio, risultasse il periodo di mancato preavviso regolarmente coperto da contribuzione obbligatoria, l’autorizzazione ai versamenti volontari dovrà essere rilasciata a decorrere dal primo sabato successivo alla data finale di tale periodo.
L’autorizzazione alla prosecuzione volontaria è compatibile con l’indennità di disoccupazione; tuttavia durante la percezione dell’indennità l’efficacia dell’autorizzazione è sospesa.

La misura del contributo volontario è determinata applicando l’aliquota di finanziamento della contribuzione obbligatoria IVS (quota a carico del datore di lavoro e del lavoratore) della gestione in cui viene autorizzato il versamento – attualmente pari al 33% sia per l’evidenza contabile dell’assicurazione generale obbligatoria che per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti – al valore medio settimanale della retribuzione imponibile percepita dall’assicurato negli ultimi 12 mesi (52 settimane) di contribuzione effettiva antecedenti la domanda di autorizzazione, nel rispetto del minimale retributivo.
In altri termini, la contribuzione volontaria va calcolata in base alla stessa aliquota prevista per gli assicurati in costanza di rapporto di lavoro (quota a carico del datore di lavoro e del lavoratore).

Il contributo volontario è calcolato con riferimento al valore medio settimanale della retribuzione imponibile relativa all’anno (52 settimane) di contribuzione obbligatoria precedente la domanda, considerando sia i periodi maturati fino al 30 giugno 2022 presso l’Inpgi, sia quelli maturati successivamente presso l’INPS.
Nell’individuazione del periodo contributivo di riferimento (un anno/52 settimane) va considerato anche l’eventuale periodo di indennità sostitutiva del preavviso e nella determinazione del predetto imponibile devono essere comprese le somme percepite a titolo di mensilità aggiuntive e, ovviamente, di indennità sostitutiva del preavviso.
Con effetto dal 1° gennaio di ciascun anno l’importo della retribuzione sulla quale è stato determinato il contributo volontario in sede di autorizzazione deve essere rivalutato sulla base dell’indice medio di variazione del costo della vita, determinato dall’ISTAT nell’anno precedente. Dalla medesima decorrenza, sul valore aggiornato della retribuzione imponibile di riferimento, va conseguentemente rideterminato l’ammontare del contributo volontario.
L’aggiornamento delle retribuzioni in base all’indice ISTAT va effettuato esclusivamente per determinare il contributo volontario dovuto per gli anni successivi a quello di decorrenza dell’autorizzazione.

La contribuzione volontaria deve essere versata per trimestri solari, entro e non oltre la fine del trimestre successivo a quello per il quale viene effettuato il relativo pagamento.
I termini di pagamento sono perentori; i contributi versati in ritardo sono rimborsati, senza maggiorazione di interessi, salva la loro imputazione – ove possibile – al trimestre immediatamente precedente la data del relativo versamento.
L’Istituto trasmette gli avvisi di pagamento PagoPa contenenti gli elementi identificativi per il versamento del contributo volontario trimestrale (13 settimane).

DOMANDE DI PROSECUZIONE VOLONTARIA PRESENTATE E AUTORIZZATE DALL’INPGI AL 30 GIUGNO 2022

Tenuto conto del principio secondo il quale l’autorizzazione e il diritto a effettuare versamenti volontari ha efficacia fino al momento del pensionamento, i giornalisti, i pubblicisti e i praticanti potranno avvalersi della prosecuzione già autorizzata al 30 giugno 2022 anche per i periodi successivi alla medesima data; ciò sia nel caso in cui i medesimi siano iscritti in evidenza contabile separata dell’assicurazione generale obbligatoria sia nel caso in cui siano iscritti al FPLD gestione ordinaria.
Considerato, peraltro, il legittimo affidamento venutosi a ingenerare nei confronti dei giornalisti, pubblicisti e praticanti che abbiano risolto il rapporto di lavoro subordinato con la prospettiva di conseguire il diritto al trattamento pensionistico Inpgi avvalendosi della prosecuzione volontaria anche in costanza di versamenti alle gestioni di previdenza dei lavoratori autonomi o parasubordinati in conformità alla regolamentazione Inpgi, l’Inps precisa che detti soggetti, se già autorizzati alla data del 30 giugno 2022 dall’Inpgi, potranno continuare a effettuare versamenti volontari in costanza di iscrizione alle predette gestioni.
Attesa altresì la facoltà di scelta, riconosciuta ai sensi della regolamentazione Inpgi, in capo al prosecutore riferita all’importo del versamento volontario effettuata all’inizio di ogni anno solare, a tutela del principio di legittimo affidamento ingenerato sull’assicurato all’inizio dell’anno, per tutto il 2022 il prosecutore autorizzato continuerà a versare la contribuzione volontaria sulla base dell’importo scelto a gennaio 2022 e con le medesime modalità di versamento e con il rispetto delle scadenze dei termini di pagamento in vigore in Inpgi.
Al fine di garantire condizioni omogenee tra tutti i lavoratori ammessi alla contribuzione volontaria, a partire dal 1° gennaio 2023 la misura del contributo volontario per tutti i giornalisti, pubblicisti e praticanti sarà ricalcolata assumendo a riferimento l’imponibile determinato secondo la disciplina vigente dell’assicurazione generale obbligatoria e il versamento dello stesso contributo sarà gestito in base alle relative regole.

DOMANDE DI PROSECUZIONE VOLONTARIA AUTORIZZATE A PARTIRE DAL 1° LUGLIO 2022

Tutte le autorizzazioni rilasciate a partire dal 1° luglio 2022 rientrano nell’ambito di applicazione delle disposizioni di cui al D.P.R. n. 1432/1971, alla legge n. 47/1983 e al D.lgs n. 184/1997; pertanto, la disciplina alla quale fare riferimento è quella prevista per l’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti.
Nei casi in cui, in fase di istruttoria della domanda di prosecuzione volontaria, si rilevi la presenza di una duplice autorizzazione, rilasciata sia nell’assicurazione generale obbligatoria sia nell’Inpgi, si procede alla chiusura dell’autorizzazione rilasciata in epoca più remota salvaguardando i versamenti debitamente effettuati a seguito dell’autorizzazione chiusa.
Nel caso in cui il giornalista, pubblicista e praticante, dopo aver cessato il rapporto di lavoro che aveva dato luogo all’iscrizione Inpgi (evidenza contabile separata del FPLD), richieda l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria e risulti già titolare di una precedente autorizzazione, rilasciata sulla base di contribuzione versata in un ordinamento pensionistico diverso, la nuova istanza sarà considerata come domanda di “cambio gestione” e come tale definita.

Wedding, ristorazione collettiva e discoteche: i codici tributo per la restituzione spontanea

Istituiti i codici tributo per la restituzione spontanea, tramite il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, dei contributi a fondo perduto non spettanti previsti per i settori wedding, intrattenimento e organizzazione di feste e di cerimonie e dell’HO.RE.CA., ristorazione collettiva, nonché discoteche e sale da ballo (Agenzia delle entrate – Risoluzione 11 luglio 2022, n. 36/E).

I contributi a fondo perduto a favore dei soggetti operanti nei settori wedding, intrattenimento e organizzazione di feste e di cerimonie e dell’HO.RE.CA., ristorazione collettiva, nonché discoteche e sale da ballo sono stati riconosciuti dai seguenti provvedimenti legislativi:
– l’articolo 1-ter, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, al fine di mitigare la crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, ha previsto un contributo a fondo perduto a favore delle imprese operanti nei settori del wedding, dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie e del settore dell’HO.RE.CA., alle condizioni ivi indicate. Con il decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 30 dicembre 2021 sono stati determinati i soggetti beneficiari e l’ammontare del contributo, nonché le modalità di erogazione;
– l’articolo 43-bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, al fine di mitigare la crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, ha previsto, un contributo a fondo perduto a favore delle imprese operanti nei servizi di ristorazione collettiva, alle condizioni ivi indicate. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 23 dicembre 2021, sono stati determinati i soggetti beneficiari e l’ammontare del contributo, nonché le modalità di erogazione;
– l’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2022, n. 25, ha previsto il rifinanziamento del Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse di cui all’articolo 2 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, ai fini dell’erogazione di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di partita IVA che esercitano in modo prevalente l’attività individuata dal codice Ateco 2007 93.29.10 “Discoteche, sale da ballo, night club e simili” che, alla data del 27 gennaio 2022 (data di entrata in vigore del citato decreto) risultava chiusa in conseguenza delle misure di prevenzione per evitare la diffusione dell’epidemia da “Covid-19”, adottate ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221. Ai fini dell’attuazione del citato articolo 1, comma 1, restano valide le disposizioni stabilite dal decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, del 9 settembre 2021, con il quale sono stati individuati i soggetti beneficiari delle risorse del richiamato Fondo, nonché l’ammontare del contributo e le relative modalità di erogazione.
Con i provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate, rispettivamente, nn. 197396 dell’8 giugno 2022, 151077 del 3 maggio 2022 e 171638 del 18 maggio 2022, sono stati definiti il contenuto informativo, le modalità e i termini di presentazione delle istanze, le specifiche tecniche e ogni altro elemento informativo per il riconoscimento dei contributi a fondo perduto in parola.
In particolare, nei richiamati provvedimenti, è stabilito che:
– le somme dovute a titolo di restituzione dei contributi riconosciuti, in tutto o in parte non spettanti, oltre interessi e sanzioni, sono versati all’entrata del bilancio dello Stato con le modalità di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, esclusa la compensazione ivi prevista;
– il soggetto che ha percepito il contributo in tutto o in parte non spettante può regolarizzare l’indebita percezione, restituendo spontaneamente il contributo ed i relativi interessi, con le modalità di cui al punto precedente, versando le relative sanzioni mediante applicazione delle riduzioni di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 17 dicembre 1997, n. 472.
Al fine di consentire la restituzione spontanea dei contributi a fondo perduto non spettanti, erogati mediante accredito su conto corrente, nonché il versamento dei relativi interessi e sanzioni, tramite il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi” (c.d. F24 ELIDE), si istituiscono i seguenti codici tributo:
– “8146” denominato “Contributo a fondo perduto per wedding, intrattenimento, organizzazione di feste e di cerimonie e HO.RE.CA. – Restituzione spontanea – CAPITALE – art. 1-ter, comma 1, DL n. 73 del 2021”;
– “8147” denominato “Contributo a fondo perduto per wedding, intrattenimento, organizzazione di feste e di cerimonie e HO.RE.CA. – Restituzione spontanea – INTERESSI – art. 1-ter, comma 1, DL n. 73 del 2021”;
– “8148” denominato “Contributo a fondo perduto per wedding, intrattenimento, organizzazione di feste e di cerimonie e HO.RE.CA. – Restituzione spontanea – SANZIONE – art. 1-ter, comma 1, DL n. 73 del 2021”;
– “8149” denominato “Contributo a fondo perduto per ristorazione collettiva – Restituzione spontanea – CAPITALE – art. 43-bis, DL n. 73 del 2021”;
– “8150” denominato “Contributo a fondo perduto per ristorazione collettiva – Restituzione spontanea – INTERESSI – art. 43-bis, DL n. 73 del 2021”;
– “8151” denominato “Contributo a fondo perduto per ristorazione collettiva – Restituzione spontanea – SANZIONE – art. 43-bis, DL n. 73 del 2021”;
–  “8152” denominato “Contributo a fondo perduto per discoteche e sale da ballo – Restituzione spontanea – CAPITALE – art. 1, comma 1, DL n. 4 del 2022”;
– “8153” denominato “Contributo a fondo perduto per discoteche e sale da ballo – Restituzione spontanea – INTERESSI – art. 1, comma 1, DL n. 4 del 2022”;
– “8154” denominato “Contributo a fondo perduto per discoteche e sale da ballo – Restituzione spontanea – SANZIONE – art. 1, comma 1, DL n. 4 del 2022”.
In sede di compilazione del modello “F24 ELIDE”, i suddetti codici tributo sono esposti in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, indicando:
– nella sezione “CONTRIBUENTE”, nei campi “codice fiscale” e “dati anagrafici”, il codice fiscale e i dati anagrafici del soggetto tenuto al versamento;
– nella sezione “ERARIO ED ALTRO”, sono indicati:
   * nel campo “tipo”, la lettera “R”;
   * nel campo “elementi identificativi”, nessun valore;
   * nel campo “codice”, uno dei codici tributo istituiti con la presente risoluzione;
   * nel campo “anno di riferimento”, l’anno in cui è stato riconosciuto il contributo, nel formato “AAAA”;
   * nel campo “importi a debito versati”, l’importo del contributo a fondo perduto da restituire, ovvero l’importo della sanzione e degli interessi, in base al codice tributo indicato.

Bonus Energia: chiarimenti dal Fisco

L’Agenzia delle Entrate, con la circolare 11 luglio 2022, n. 25/E risponde ai quesiti, formulati dalle associazioni di categoria sul credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica in favore imprese energivore e non energivore e sul contributo straordinario contro il caro bollette.

Con la circolare n. 13/E del 13 maggio 2022 sono stati resi i primi chiarimenti in relazione ai contributi, sotto forma di crediti d’imposta, a parziale compensazione delle spese sostenute per l’acquisto dell’energia elettrica consumata nel primo e nel secondo trimestre 2022 dalle imprese “energivore” e “non energivore”, previsti dall’articolo 15 del decreto Sostegni-ter, dall’articolo 4 del decreto Energia, dall’articolo 3 del decreto Ucraina.

In particolare, l’articolo 15 del decreto Sostegni-ter ha introdotto un credito d’imposta in misura pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica, acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022, in favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica.

Con l’articolo 4 del decreto Energia è stato previsto un credito d’imposta in misura pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica, acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022, in favore delle imprese energivore. Tale percentuale è stata poi rideterminata nella misura del 25% dal decreto Ucraina.

Lo stesso decreto Ucraina ha poi previsto un credito d’imposta in misura pari al 12% delle spese sostenute per la componente energetica, acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022, in favore delle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica» (cosiddette imprese non energivore). Tale percentuale è stata poi rideterminata nella misura del 15% dall’art. 2, co. 3, D.L. n. 50/2022 (c.d. decreto Aiuti).

Le suddette imprese possono beneficiare del contributo a condizione che i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media dei trimestri di riferimento e al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento superiore al 30%.

Successivamente alla pubblicazione della predetta circolare, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta nuovamente sui bonus, fornendo chiarimenti in relazione ai seguenti argomenti:

– iscrizione nell’elenco delle imprese energivore con la sessione suppletiva;

– la nozione di “componente energia”;

– modalità di calcolo del costo medio;

– clienti “multisito”;

– rilevanza dell’IVA ai fini del credito d’imposta;

– dispacciamento;

– sussidi;

– rilevanza di imposte e sussidi;

– utilizzo del valore del prezzo unico nazionale;

– molteplicità di POD;

– vendita di energia elettrica senza ricorso alla rete pubblica;

– obblighi /documenti certificativi;

– fatture di cortesia;

– effettività dei dati di consumo;

– fattura emessa dopo il 31 dicembre 2022;

– modalità di fruizione del credito d’imposta maturato;

– contributo straordinario contro il caro bollette: operazioni non soggette a IVA per carenza del presupposto territoriale.

La violazione dell’obbligo di comunicazione in ipotesi di apprendistato mascherato

L’ipotesi di omessa comunicazione del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato risulta integrata qualora la comunicazione eseguita sia riferita a un rapporto di apprendistato, non idonea, pertanto, a soddisfare l’obbligo di legge, ed avente carattere fuorviante, tale da indurre in errore rispetto alla concreta natura del rapporto instaurato (Corte di Cassazione, Ordinanza 22 giugno 2022, n. 20184).

Il principio è stato affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza pronunciata su ricorso di una s.p.a. avverso la sentenza di appello che aveva confermato la condanna della stessa al pagamento delle sanzioni amministrative comminate a seguito del disconoscimento, in sede ispettiva, dei contratti di apprendistato conclusi con alcuni lavoratori.

La Corte distrettuale aveva accertato, nel caso in esame, un rilevante e palese inadempimento da parte della società agli obblighi formativi propri dei contratti di apprendistato sottoscritti con i lavoratori di cui al verbale ispettivo, per l’assenza di attività formativa non solo teorica ma anche pratica, con conseguente qualificazione dei rapporti, sin dall’inizio, come di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Gli apprendisti, difatti, erano stati utilizzati fin dall’assunzione per attività di lavoro ordinaria, con espletamento di una normale prestazione di lavoro e con diritto alla piena retribuzione e contribuzione.
Dovevano, di conseguenza, ritenersi ricorrere la mancata consegna ai lavoratori della dichiarazione di assunzione prima dell’inizio dell’attività, nonché la mancata comunicazione al servizio competente dei rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato degli stessi dipendenti.
Secondo i giudici di merito, in particolare, l’ipotesi di omessa comunicazione del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato risultava integrata in quanto la comunicazione eseguita, riferita a un rapporto di apprendistato, non era idonea a soddisfare l’obbligo di legge, ed aveva anzi carattere fuorviante, tale da indurre in errore l’ufficio rispetto alla concreta natura del rapporto instaurato; le risultanze istruttorie, sul punto, avevano dimostrato l’esistenza di una deviazione tipologica, rispetto al rapporto di apprendistato, realizzata fin dall’assunzione e non in costanza di rapporto.

Avverso tale sentenza ha proposto ricorso per cassazione la società.
Quest’ultima ha dedotto di avere tempestivamente ottemperato agli obblighi di comunicazione previsti e che eventuali divergenze emerse rispetto alla tipologia contrattuale comunicata e pattuita tra le parti, ed accertate in costanza di rapporto, avrebbero potuto avere rilievo sotto il profilo contrattuale civilistico o contributivo, ma non erano idonee ad integrare la violazione dell’obbligo di comunicazione.

La suprema Corte ha rigettato il ricorso, facendo proprie le conclusioni dei giudici di merito, richiamando, altresì, il principio secondo cui la comunicazione dell’effettivo rapporto di lavoro instaurato deve ritenersi condizione indispensabile affinché gli adempimenti imposti possano assolvere alla funzione di assicurare il costante monitoraggio dei flussi di manodopera nell’ambito del mercato del lavoro, e tutelare l’interesse del lavoratore.
Tale statuizione, in linea col il principio di effettività, non può subire deroghe neppure in relazione agli adempimenti di carattere amministrativo.

Prevenzione San.Arti agli artigiani iscritti per tutto il 2022

I dipendenti delle imprese artigiane iscritti al fondo di assistenza sanitaria San.Arti, possono usufruire gratuitamente dei 4 Pacchetti di prevenzione, fino al 31 dicembre 2022.

Per gli iscritti al Fondo di assistenza sanitaria San.Arti c’è la possibilità di usufruire di tutti i pacchetti di prevenzione previsti dal Piano sanitario, fino al 31 dicembre 2022, a scelta tra quelli proposti, ossia:
– prevenzione cardiovascolare
– prevenzione oncologica
– prevenzione dermatologica
– prevenzione oculistica
L’iniziativa è gratuita, le prestazioni sono erogate presso strutture convenzionate con UniSalute e non è necessaria la prescrizione medica, richiesta solo per la mammografia.

Prevenzione Cardiovascolare

La prevenzione cardiovascolare comprende questi sottopacchetti:
– esami ematici e prevenzione cardiovascolare: azotemia, colesterolo totale e HDL, creatininemia, esame emocromocitometrico, glicemia, omocisteina, trigliceridi, VES e visita specialistica cardiologica
– prevenzione cardiovascolare specifica: ECG  da sforzo

Prevenzione Oncologica femminile

Il pacchetto comprende questi sottopacchetti:
– esami ematici e delle urine: Ca 125, esame emocromocitometrico, esami delle urine e VES

– prevenzione ginecologica: visita specialistica ginecologica e pap test

– prevenzione ginecologica specifica: ecografia dell’apparato genitale femminile per via transvaginale

– prevenzione senologica: visita senologica

– prevenzione senologica, dai 40 anni di età: esame mammografico bilaterale (occorre la prescrizione medica)

Prevenzione Oncologica maschile

Il pacchetto comprende questi sottopacchetti:
– esami ematici e delle urine: esame emocromocitometrico, VES, esami delle urine e dosaggio PSA (dai 40 anni di età)
– prevenzione oncologica specifica: visita specialistica urologica ed ecografia prostatico vescicale transrettale

Prevenzione Dermatologica

l pacchetto prevenzione dermatologica comprende questi sottopacchetti:
– prevenzione dermatologica: visita specialistica dermatologica
– prevenzione dermatologica specifica: mappatura dei nei in epiluminescenza

Prevenzione Oculistica – Malattie Del Visus

Il pacchetto prevenzione oculistica – malattie del visus comprende questi sottopacchetti:
– prevenzione oculistica: visita specialistica oculistica
– prevenzione oculistica specifica: campimetria, fotografia fundus oculi, tonometria con rilascio di certificazione.

Farmacie municipalizzate: raggunto l’accordo

Il 7 luglio 2022 è stata firmata l’ipotesi di rinnovo del CCNL per i dipendenti delle imprese gestite o partecipate dagli enti locali, esercenti farmacie, parafarmacie, magazzini farmaceutici all’ingrosso, laboratori farmaceutici.

 

L’accordo, che dovrà essere sottoposto all’approvazione delle rispettive assemblee ai fini dell’applicazione, prevede un trattamento economico riparametrato al 1° livello di  €80,00 dal 1/7/2022; €18,00 dal 1/7/2023; €15,00 dal 1/7/2024

Viene prevista un’indennità forfettaria: € 250,00 alla ratifica dell’ipotesi, € 250,00 a gennaio 2023.

Sul piano del welfare, viene previsto un incremento dello 0,50% della quota a carico dell’azienda alla Previdenza Complementare.

In merito alla Classificazione del personale viene costituita una Commissione Paritetica per il monitoraggio

dell’evoluzione normativa e le conseguenti applicazioni nella “Farmacia dei Servizi

Per quanto riguarda il mutamento mansioni viene stabilita l’ assegnazione definitiva trascorso un periodo di sei mesi

Per il contratti tempo parziale viene esteso l’orario in applicazione di clausole elastiche fino a 40 ore/settimana e la cancellazione delle deroghe alle norme di legge per le clausole elastiche e flessibili.

Prevista l’esclusione, per i contratti a termine, delle limitazioni quantitative per le aziende che operano in località a prevalente vocazione turistica.

Viene introdotta, per i congedi particolari, un’estensione della copertura nel caso di percorsi di protezione alla violenza di genere.

Regime sanzionatorio tirocini extracurriculari fraudolenti: chiarimenti

La simulazione di un tirocinio extracurriculare che nasconda un rapporto di lavoro subordinato costituisce un illecito di natura permanente, ne consegue che il regime sanzionatorio introdotto dalla Legge di Bilancio 2022 deve ritenersi applicabile anche ai tirocini fraudolenti antecedenti al 1° gennaio 2022 (INL – Nota 11 luglio 2022, n. 1451).

Con la Legge di Bilancio 2022 è stato introdotto uno specifico regime sanzionatorio per le ipotesi di tirocini extracurriculari fraudolenti che stabilisce espressamente che “il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato in sostituzione di lavoro dipendente. Se il tirocinio è svolto in modo fraudolento, eludendo le prescrizioni di cui al periodo precedente, il soggetto ospitante è punito con la pena dell’ammenda di 50 euro per ciascun tirocinante coinvolto e per ciascun giorno di tirocinio, ferma restando la possibilità, su domanda del tirocinante, di riconoscere la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dalla pronuncia giudiziale.
Al fine di chiarire se tale disposizione sia applicabile anche ai rapporti svoltisi “a cavallo” dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2022 (1° gennaio 2022), l’INL evidenzia che trattasi di illecito di natura permanente.
La natura permanente di un illecito è caratterizzata “da un intento elusivo di norme contrattuali o imperative che trova ragione d’essere in una apprezzabile continuità dell’azione antigiuridica. La natura permanente dell’illecito, comporta che l’offesa al bene giuridico si protrae per tutta la durata del comportamento fraudolento, coincidendo la sua consumazione con la cessazione della condotta la quale assume rilevanza sia ai fini della individuazione della norma applicabile, sia ai fini della decorrenza del termine di prescrizione.
Pertanto il nuovo regime sanzionatorio dei tirocini extracurruculari fraudolenti deve ritenersi applicabile a quelli proseguiti e/o conclusi dopo il 1° gennaio 2022.

In relazione alla corretta commisurazione della sanzione penale (ammenda di 50 euro per ciascun tirocinante coinvolto e per ciascun giorno di tirocinio), l’INL precisa che la stessa è dovuta per le sole giornate di tirocinio extracurriculare fraudolento decorrenti dal 1° gennaio 2022.

Con riferimento alla natura fraudolenta del tirocinio, ai fini della contestazione del reato in questione, è poi sufficiente provare che il rapporto di tirocinio si è svolto come un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato. Ciò in quanto la fraudolenza consiste proprio nell’avvalersi di lavoratori nella veste di tirocinanti.
Diversamente, non potranno trovare applicazione le sanzioni amministrative di norma applicabili per le ipotesi di riqualificazione del rapporto di lavoro in termini di subordinazione (omessa comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro e omessa consegna della dichiarazione di assunzione).

Per quanto riguarda la riqualificazione del tirocinio in rapporto di lavoro dipendente, solo il tirocinante può farne richiesta. In tal caso, data la natura permanente dell’illecito, risulterà condizionato il rapporto di tirocinio nella sua unitarietà, ossia fin dall’instaurazione, anche se avvenuta in data antecedente al 1° gennaio 2022.

Ciò, tuttavia, non vale con riferimento ai profili previdenziali ed ai conseguenti recuperi contributivi, derivanti da un rapporto di tirocinio che, di fatto, ha simulato un effettivo rapporto di lavoro subordinato. Il rapporto previdenziale è infatti sottratto alla disponibilità delle parti ed il conseguente recupero contributivo prescinde dall’iniziativa del lavoratore di adire l’autorità giudiziaria per ottenere il riconoscimento del rapporto di lavoro in capo al soggetto ospitante.